Alla sua seconda partecipazione, Tania Da Cruz, portoghese che ha studiato a Milano, vince quest'anno il "Salone Satellite Award". Premiata ieri dalla curatrice Marva Griffin, grazie a un sistema di insonorizzazione modulare di sughero espanso: "un materiale usato già nell'edilizia come isolante, ma che di solito viene nascosto – spiega Tania – io ho voluto invece usarlo anche come elemento decorativo". Le piastrelle in sughero danno la possibilità di direzionare la rifrazione del suono in base alle esigenze. Con lo stesso materiale e la stessa lavorazione ha realizzato anche delle lampade a sospensione.
L'anno scorso aveva realizzato invece dei vasi in ceramica a forma di testa umana. Ha dunque dimostrato di saper declinare la sua creatività in ambiti e materiali diversi. A lei vanno 10.000 Euro e una rete di comunicazione affidata al Satellite per promuovere il suo lavoro. Il secondo classificato è il collettivo egiziano Re Design Studio, vincitore di 5000 euro grazie al loro "Plastex", tessuto biodegradabile e resistente. Al terzo posto i londinesi di Poetic Lab con la lampada "Wave". La giuria è stata composta da Paola Antonelli, curatrice del dipartimento di design del MoMa di New York, Laura Asnaghi di Repubblica, Ginevra Elkann della fondazione Agnelli, Piero Gandini presidente di Flos, dai designer Giulio Iacchetti, Italo Lupi e Konstantin Grcic, l'architetto Marco Romanelli, Vittorio Vegetti direttore dell'azienda Citterio.
Ma il vero premio del Satellite è la partecipazione, sono molti i progetti ogni anno presentati qui che poi riescono a trovare la strada della produzione industriale.
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